Frasi di Ludwig van Beethoven Aforismi Citazioni

Ludwig van Beethoven è stato un compositore e pianista tedesco. Figura cruciale della musica colta occidentale, Beethoven fu l’ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese ed è considerato …

  • Nascita: dicembre 1770, Bonn, Germania
  • Decesso: 26 marzo 1827, Vienna, Austria
  • Sepoltura: 29 marzo 1827, Zentralfriedhof, Vienna, Austria
  • Fratelli: Kaspar Anton Karl van Beethoven,
  • Genitori: Maria Magdalena Keverich, Johann van Beethoven

Frasi aforismi citazioni di Ludwig van Beethoven

Oh Dio − così vicini! così lontani! Non è forse il nostro amore una creatura celeste, e, per giunta, più incrollabile della volta del cielo?
(Lettera all’Amata Immortale)

Nessun’altra potrà mai possedere il mio cuore − mai − mai − oh Dio, perché si dev’essere lontani da chi si ama tanto.
(Lettera all’Amata Immortale)

Per quanto tu mi possa amare − io ti amo di più.
(Lettera all’Amata Immortale)

I miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti − posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più − Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito.
(Lettera all’Amata Immortale)

Ascolterò nel cielo
Applaudite amici, la commedia è finita
(Ultime parole di Ludwig van Beethoven prima di morire, 26 marzo 1827)

Noi, esseri finiti, personificazioni di uno spirito infinito, siamo nati per avere insieme gioie e dolori; e si potrebbe quasi dire che i migliori di noi raggiungono la gioia attraverso la sofferenza.

Arte! Chi la può comprendere? A chi una persona si può rivolgere per attirare l’attenzione di questa grande dea?

Beethoven può comporre musica, grazie a Dio – ma non può fare nient’altro sulla terra.

Il vero artista non ha nessuna superbia: purtroppo egli vede che l’arte non ha confini. Oscuramente sente quanto egli sia lungi dalla mèta, e forse, mentre è ammirato dagli altri, in se stesso si corruccia di non essere ancora giunto là dove il suo genio migliore gli splende innanzi come un sole, lontano.

Dove le parole non arrivano… la musica parla.

Ogni vera creazione d’arte è indipendente da colui che l’ha realizzata, più potente dell’artista stesso e ritorna al Divino attraverso la sua manifestazione. In questo è un tutt’uno con l’uomo: che è testimone dell’espressione del Divino in sé.

Io non conosco nessun altro segno di superiorità nell’ uomo che quello di essere gentile.

Bisogna fare tutto il bene possibile, amare la libertà sopra ogni cosa e non tradire mai la verità.

Il tuo amore mi rende il più felice e insieme il più infelice degli uomini − alla mia età ho bisogno di una vita tranquilla e regolare − ma può forse esser così nelle nostre condizioni? (…) Sii calma, solo considerando con calma la nostra esistenza riusciremo a raggiungere la nostra meta, vivere insieme − Sii calma − amami − oggi − ieri − che desiderio struggente di te − te − te − vita mia − mio tutto − addio. − Oh continua ad amarmi − non giudicare mai male il cuore fedelissimo del tuo amato. Sempre tuo − Sempre mia− Sempre nostri.
(Lettera all’Amata Immortale)

La musica è il suono elettrizzato in cui lo spirito vive pensa e crea. Ogni elemento elettrico eccita lo spirito a fluide effuse creazioni musicali. Il mio temperamento è elettrico.

Il tuo Beethoven ha una vita molto infelice, in lotta con la natura ed il Creatore. Già più di una volta maledissi quest’ultimo perchè ha disposto le sue creature in modo che spesso anche il più bel fiore può essere distrutto e stroncato. Sappi che la parte più nobile di me, il mio udito è molto scemato. Sin da quando tu eri ancora con me notavo qualche sintomo, ma tacqui; ora è andato sempre peggiorando. Non so se potrò mai guarire. Oh come sarei felice se avessi il mio udito perfetto. Così devo tenermi in disparte da tutto; per suonare e comporre il mio male conta meno: il peggio è per i rapporti con la gente. Ciò che ti ho detto del mio udito ti prego di custodirlo come un gran segreto e di non confidarlo a nessuno.
(Lettera a K. Amenda)

Devo confessare che la mia vita trascorre miseramente. Da quasi due anni ho smesso di prender parte ad ogni attività sociale, proprio perché mi è impossibile dire alla gente: sono sordo. Se lo sapessero i miei nemici. Che non sono pochi, cosa direbbero? – Per darti un’idea di questa strana sordità ti dirò che a teatro devo mettermi vicinissimo all’orchestra per comprendere ciò che l’attore dice, e che i suoni acuti degli strumenti e delle voci, se appena sono un poco lontano non li sento affatto.
(Lettera a F.G. Wegeler)

Oh! il mondo io lo terrei in pugno senza questo male. La mia forza fisica e quella del mio ingegno aumentano ogni giorno di più. Potessi liberarmi solo a metà del mio male e poi venire a voi come uomo più completo, più maturo. Voglio afferrare il destino per la gola, non deve assolutemente piegarmi, oh no. Oh, è così bello vivere mille volta la vita!
(Lettera a F.G. Wegeler)

Dovrebbe esistere al mondo un mercato dell’arte dove l’artista dovrebbe portare solo le proprie opere e prendersi il denaro di cui abbisogna. Ma così come stanno le cose ora, un artista è costretto ad essere anche, in un certo senso, un uomo d’affari.

Le nostre aspirazioni sono infinite, ma la volgarità rende tutto limitato e finito.
(Lettera a F.Brunsvik)

Non vi è nulla di più bello che avvicinarsi alla Divinità e spargerne i raggi sulla razza umana.
(Lettera all’Arciduca Rodolfo)

Persevera, non limitarti a fare dell’arte un esercizio ma devi sforzarti di penetrarne l’intimo significato; essa merita tale sforzo perchè soltanto l’arte e la scienza innalzano l’uomo sino alla divinità
(Lettera a Emilie M.)

Avrei voluto rispondere alle sue domande già più volte, ma per scrivere sono di una spaventosa pigrizia e ce ne vuole prima che io scriva delle aride lettere dell’alfabeto invece che delle note.
(Lettera a F.A. Hoffmeister)

Non ho l’abitudine di ritoccare le mie composizioni, una volta che le ho terminate. Non lo ho mai fatto, convinto che ogni mutamento parziale alteri il carattere della composizione.
(Lettera a Thomson)

C’è molto da fare sulla terra, fallo presto!

Tutto quello che si chiama vita sia sacrificato al sublime e divenga un santuario dell’arte.

Come restano sempre accoppiate la stupidità e lo squallore.

Chi dice una menzogna non è puro di cuore e una persona del genere non può cucinare una buona zuppa.

L’arte, che è sacra non dovrebbe mai lasciarsi disonorare sino alla follia d’un così scandaloso soggetto. Io non sarei mai stato capace di musicare un libretto come quelli su cui Mozart ha potuto lavorare. Non potrei comporre opere come il Don Giovanni e il Figaro: ho un’avversione per questo genere. Non avrei potuto scegliere soggetti simili: sono troppo leggeri per me.

La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia.

Preferirei scrivere piuttosto 10000 note che una lettera dell’alfabeto.

Per me non esiste gioia più grande che darmi alla mia arte e prestarla.