Alda Merini all’anagrafe Alda Giuseppina Angela Merini è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.
- Nascita: 21 marzo 1931, Milano
- Decesso: 1 novembre 2009, Milano
- Figli: Barbara Carniti, Simona Carniti, Flavia Carniti, Emanuela Carniti Coniuge: Michele Pierri (s. 1983–2009), Ettore Carniti (s. 1953–1981) Genitori: Emilia Painelli, Nemo Merini
Vedi anche : La Biografia di Alda Merini
Frasi aforismi citazioni di Alda Merini
La menopausa è il periodo dorato dell’amore.
C’è chi si masturba per non perdere l’orientamento.
Se Dio mi assolve, lo fa sempre per insufficienza di prove.
I miei amori sono di tipo randagio.
Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.
Ci si abbraccia per ritrovarsi interi.
Io vorrei essere aiutata ma non a capire. Perché ho capito fin troppo.
Appartenere a qualcuno significa entrare con la propria idea nell’idea di lui o di lei e farne un sospiro di felicità.
Rifiuterò sempre il Nobel perché in Svezia fa freddo.
Le persone capitano per caso nella nostra vita, ma non a caso. Spesso ci riempiono la vita di insegnamenti. A volte ci fanno volare in alto, altre ci schiantano a terra insegnandoci il dolore… donandoci tutto, portandosi via il tutto, lasciandoci niente…
È necessario che una donna lasci un segno di sé, della propria anima, ad un uomo perché, a fare l’amore siamo brave tutte!
Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara.
Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, per cibarsi dei sogni.
Gli aforismi sono gli incantesimi della notte.
La nudità mi rinfresca l’anima.
Gli emarginati hanno il fiato dolce.
La lobotomia è il tocco finale di un grande parrucchiere.
Nessun uomo può dire di non essere stato crocifisso almeno una volta a quel ramo di ulivo che è la donna.
Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni.
Il sogno canta su una corda sola.
Ho il colon ustionato di versi.
Il mio letto è una zattera che corre verso il divino.
Amare un giovane è come sfidare Dio.
Anche la follia merita i suoi applausi.
L’imperativo categorico del poeta è di morire prima di cominciare a esistere.
Domandano tutti come si fa a scrivere un libro: si va vicino a Dio e gli si dice: feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi.
A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!
Accarezzami, amore
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all’alba
se io sarò tra le tue braccia.
Nessuno mi pettina bene come il vento.
O poesia, non venirmi addosso
sei come una montagna pesante,
mi schiacci come un moscerino;
poesia, non schiacciarmi
l’insetto è alacre e insonne,
scalpita dentro la rete,
poesia, ho tanta paura,
non saltarmi addosso, ti prego.
Se le donne sono frivole è perché sono intelligenti a oltranza.
Le mosche non riposano mai perché la merda è davvero tanta.
I figli si partoriscono ogni giorno.
I colori maturano la notte.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto.
Il poeta non dorme mai ma in compenso muore spesso.
Le più belle poesie si scrivono sopra le pietre coi ginocchi piagati e le menti aguzzate dal mistero.
Amarti è stato come conficcare una stella nel vetro di una finestra.
Non posso farmi santa perché ho sempre in mano l’arma del desiderio.
La gente quando non capisce inventa e questo è molto pericoloso.
Si va in manicomio per imparare a morire.
Nessuno rinuncia al proprio destino anche se è fatto di sole pietre.
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
Quando la bugia sembra vera nasce la calunnia.
Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne senza baciarne l’anima.
Chi si nasconde nella tenerezza non conosce il fuoco della passione.
La semplicità a volte è il sintomo di una interna avarizia.
La depressione è un discorso puro sulla creatività.
La casa della poesia non avrà mai porte.
Tutti gli innamorati sono in Cristo.
La corda più silenziosa è quella dei versi.
Io amo perché il mio corpo è sempre in evoluzione.
I poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
Si uccide per sete di denaro, o per senso di colpa, comunque si uccide sempre. Si uccide anche con le carezze.
Il paradiso non mi piace perché verosimilmente non ha ossessioni.
Il peccato non si rifiuta mai.
La pistola che ho puntato alla tempia si chiama Poesia.
La nevrosi è qualche cosa di circoscritto al pube.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore
Il fallo maschile mi fa solo pensare a quante rinunce mi ha fatto fare la vita.
Forse il manicomio esiste per questo. Perchè il vero peccato mortale per gli uomini è la libertà.
La superficialità mi inquieta ma il profondo mi uccide.
Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita.
Sono una piccola ape furibonda.
Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio.
La pazzia mi visita almeno due volte al giorno.
Non sono una donna addomesticabile.
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Non sono bella sono soltanto erotica.
Non mettetemi accanto a chi si lamenta
senza mai alzare lo sguardo,
a chi non sa dire grazie,
a chi non sa accorgersi più di un tramonto.
Chiudo gli occhi, mi scosto di un passo.
Sono altro.
Sono altrove.
E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali.
La miglior vendetta? La felicità. Non c’è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.
Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo.
Non ho più notizie di me da tanto tempo.
Sei la finestra a volte verso cui indirizzo parole di notte, quando mi splende il cuore.
Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.